Apprendimento 2.0
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Apprendimento 2.0
Alla dott.ssa Valeria Caggiano, PhD in Psicologia del Lavoro e delle Risorse Umane, esperta di formazione e cultrice delle metodologie di insegnamento di terza generazione, si deve la novità del Laboratorio di E-tutoring. Ella ha accolto, in una intenzione di progettazione formativa competitiva, l'attuazione di una idea di apprendimento 2.0 in questo ciclo di master, già denso di poderose novità. La Coordinatrice di Direzione ha ampliato la partecipazione con l'introduzione di numerosi e autorevoli stakeholder e sviluppato lo spunto iniziale con l'introduzione delle tematiche della Biblioteca 2.0. Questa l'identità della Biblioteca nelle parole della dott.ssa Caggiano: “La Biblioteca Infinta è una comunità virtuale centrata sull’utente il cui scopo è quello di favorire, attraverso un processo interattivo e innovativo, un apprendimento 2.o. La biblioteca, promuove una formazione informale attraverso uno spazio elettronico egualitario socialmente arricchente. Non pone barriere tra l’utente e l’informazione, ma è costruita su misura da e per gli utenti che la frequentano. Infatti questo tipo di biblioteca sollecita la partecipazione attiva dell’utente che potrà ad esempio: - interagire nel blog della biblioteca; - partecipare al wiki di biblioteca; - interagire con il bibliotecario 2.o attraverso chat; - scaricare podcast sulle novità della biblioteca; - creare un proprio social bookmarking. La gestione della Biblioteca Infinta è affidata ad un bibliotecario 2.o che ha il compito di “guida”, fornendo supporto a tutti gli utenti che, come detto precedentemente, saranno i fruitori privilegiati della Biblioteca in quanto potranno interagire liberamente con le risorse, crearne di nuove e rapportarsi con gli altri utenti e con il bibliotecario”. In un ambiente di tipo Wiki come quello illustrato dalla Biblioteca infinita, si crea una comunità di virtuale di apprendimento con la condivisione di buone pratiche basato sulle reti sociali tipiche delle comunità professionali e sul knowledge management/sharing, in cui lo studente non è solo recettore passivo, ma creatore di contenuti che condivide nella community of learners. Attraverso tale metodologia non si vuole semplicemente trasmettere il sapere, ma si mira a rendere gli studenti interattivi, non solo con il docente, ma anche tra di loro. Si intende stimolarli a compiere un proprio percorso formativo, a pensare in modo autonomo e a prendere iniziative originali, senza portarli all'isolamento di uno studio individualistico. Da questo punto di vista, la tecnologia si può considerare come uno strumento che unisce tutti gli attori del processo formativo (collaborative learning) attraverso il social networking che consente di mettere al centro del progetto educativo l'interazione tra tutti i partecipanti in un lavoro di gruppo, di interazione e cooperazione tra pari (peer learning). Anna Garofalo |
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